
Gus Van Sant: una garanzia. Nel 2003 vince la palma d'oro a Cannes con "Elephant", quest'anno vi torna strappando il premio speciale. Hollywood è ancora in grado di regalare del buon cinema.
Alex, sedicenne confuso, trova il coraggio di recarsi in un malfamato parco di Portland: Paranoid Park. Trova anche il coraggio di tornarci da solo, e incontra un'altro skater. Decidono di saltare da un treno in corsa ma un incidente bloccherà il loro intento.
Il montaggio alterna presente e passato prossimo, presente madido di senso di colpa, e passato di beata gioventu' annoiata.
La permeabilità delle due sfere è puramente accidentale, Alex non è un omicida come i ragazzi di "Elephant".
Gus Van Sant ritorna ad occuparsi degli adolescenti americani, che sin da "Gerry" sono decisamente insani
In un mondo di "veline", ciccioni e ville con piscine, balena un lampo di speranza che si trasforma in tragedia, Alex fugge la noia borghese ma trova la morte.
Sapiente in ogni sua parte, dal soggetto alla post-produzione, è il film con le riprese migliori del 2007, inquadrature angoscianti che siglano l'angoscia dei personaggi.
Carrelli, steady-cam e riprese in 8 mm, alternano la fiction al documentarismo; corollario di tale sapienza è una maestrale fotografia, che con perfette scale cromatiche ingabbia le location e gli stati d'animo.
Da vedere perchè è la rappresentazione visiva del senso di colpa.
Nota *****e lode