venerdì 30 novembre 2007

Cuore Sacro


....il più costoso e il più bel sacrificio, il sacrificio di tutto ciò che mi hai dato sulla terra...
L'accidente, il contingente, l'altro da sé che incombono nella vita di una giovane imprenditrice per cambiarla completamente. Interiore ricerca dell'ozpetekiano personaggio femminile che scopre di avere un passato di menzogne e che decide, grazie a una bambina bugiarda, di non vendere la casa della madre perchè non si vendono i ricordi.
Soggetto e sceneggiatura pessimi, al limite del bigottismo mieloso, carrellate di 360° buone solo per il mal di testa.
Neanche la Bobulova, al massimo delle sue potenzialità, riesce a redimere le intenzioni del regista.
Flop al botteghino e punto di non ritorno della filmografia di Ozpetek, che continua a deludere con il successivo "Saturno Contro".
Da vedere per indignarsi dei finanziamenti dati a chi ha solo il nome.
Nota*

sabato 24 novembre 2007

Time


...ora mi sarebbe piaciuto che, non solo esteriormente, ma anche nell'intimo, non rimanesse più in me alcuna traccia di lui...

Dramma pirandelliano del regista coreano, al pari di Mattia Pascal, i protagonisti abdicano alla propria identità senza essere irriconoscibili . Il corpo è maschera, See Hee nè pienamente consapevole, tanto da recarsi dal chirurgo con un collage. A seguito dell'operazione le maschere proliferano: See Hee è anche la barista, è anche la donna della nave. Torna dal suo uomo rinnovata ma non basta un corpo diverso per non essere più la stessa, le scenate di gelosia sono sue peculiarità.
"Time" è un dramma sull'ossessione della gelosia, sul tempo che modifica la bellezza dei nostri corpi. Il collante del film è la disperazione dell'amarsi.
I personaggi sono solitari come nelle opere precedenti, il mutismo invece lascia posto a una ferrata sceneggiatura.
E' un film autoreferenziale, con palesi autocitazioni ( la locandina di Wild Animals ) e delle ottime location, un film legato all'estetica del contesto: kim ki Duk è un regista dell'immagine.
Da vedere perchè il dolore delle ferite non si asciuga con le cicatrici.
Nota ***

venerdì 16 novembre 2007

Giorni e Nuvole

....hai paura dei comunisti perchè hai paura che ti levino la serva...certo...come faccio a stare senza la serva, io che non suono buona a far niente?....

Inefficace e insopportabile storiella sul mondo del lavoro italiano.
Una coppia altoborghese è costretta ad abdicare ai comfort (e che comfort: barca, donna della pulizie, feste private...), causa licenziamento coatto di lui.
Soldini descrive la crisi di un mondo privilegiato, un mondo che non dovrebbe esistere, un mondo che fa apparire il ceto medio italiano un inutile ammasso di rurali. La sceneggiatura dà ampio spazio a definizioni del tipo: il tuo ragazzo non è un intellettuale: lavora e basta (con tono schifato). Pietosa la scena in cui Elsa spiega al marito quanto sia inutile frequentare persone che prima erano loro dipendenti. In che razza di mondanità ci troviamo? Le amicizie sono scelte in base al rango.
Albanese conta gli spicci al supermercato, il regista vuole dare l'impressione del declino di un uomo ma è solo una scena della quotidianità dei più. Nonostante tutto lascia in una costosissima pensione privata il padre, costretto, dalla solitudine, a discorrere con i pesci.
Soldini ma quale mondo volevi raccontare? Cosa ti ha spinto a portare sullo schermo una realtà ignobile e oligarchica?
L'happy ending è la comprensione che l'unico tesoro della vita è l'amore.
Da vedere per celebrare la rivoluzione russa.
Nota *