Negli anni settanta, l'immaginario collettivo del cinema italiano viene suggestionato dal poliziesco, proliferano film quali: "Banditi a Milano", "Milano odia: la polizia non può sparare", "Torino nera", etc...
La critica francese conia il termine polar, fusione di polizier e noir. Scelta espilcativa riguardo la mentalità dei protagonisti, spesso vittime e carnefici, guardie ed assassini.
Il successo di pubblico è immediato, gli spettatori sono attratti dalle figure di eroe/anti-eroe dei poliziotti corrotti, uomini che cercano di scavare il marcio gettandone ulteriore. Non c'è legalità nella legalità, tutti sono colpevoli, l'unica differenziazione dei personaggi è data dal grado di potere che anno: chi è marcio in basso e chi è marcio negli alti vertici. Come al solito si è/non si è tutti nella stessa barca.
Il film di Martino è una delle prime pellicole sulla corruzione della polizia in Italia, la trama del film è pericolosa e anticipatoria, ma non vi diro' il perchè....dovete vedere il film.
Numerose, ma non noiose le scene degli inseguimenti, adatta la colonna sonora, bravi gli attori.
E' un lavoro del 1973 che, agli occhi degli spettatori del 2007, può cadere nel trash ma nel suo contesto originale era pura avanguardia.
Da vedere in compagnia dopo una giornata serena.
Nota:**
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