martedì 16 ottobre 2007

Primo Amore

....odio e amo. Perchè io faccia questo, forse domandi. Non lo so. Ma sento che accade e mi tormento...

Gli occhi del mondo esterno non possono che cogliere l'esteriorità, secondaria, del titolo. Allo spettatore non è mai dato di capirne il recondito significato.
Vittorio non prova amore per Sonja, ha solamente smania di possesso; Sonja non prova amore per Vittorio, ha solamente bisogno di essere posseduta.
Primo AMORE? L'unica emozione riconducibile alla parola AMORE, nel film, è la dedizione e la devozione assoluta che Vittorio ha per l'essenzialità, per il minimalismo. I gioielli che crea sono composti di poche linee essenziali, scheletrici; allo stessa maniera viene plasmato il corpo di Sonja. Lui la "ama" quindi vuole farla diventare ancora più bella, lei dimagrisce per "amore".
Docu-noir che narra uno spaccato di cronaca nera italiana, uno spaccato del nord-trevigiano.
Garrone cura con supremo perfezionismo la fotografia, le luci sono fredde e calde, sempre avvolgenti come i personaggi che accompagnano.
L'elemento meno riuscito è la sceneggiatura: monotona e irreale.
Un lavoro d'autore.
Da vedere per (ri)apprezzare il cinema italiano contemporaneo.
Nota ***

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